Guidonia - Gestione dei rifiuti: l'esperienza dell'Inviolata, l’intervista al prof. Umberto Calamita
Lungo l'autostrada del Sole, all'altezza del casello per Guidonia Montecelio, si trova uno dei siti di gestione dei rifiuti del Lazio, con una discarica (ormai chiusa) e un impianto di trattamento dei rifiuti (mai attivato).
Prof. Umberto Calamita, può presentarsi e presentare l'Associazione Amici dell'Inviolata?
Ho fatto l'insegnante, il giornalista, l'educatore ambientale, sono impegnato da alcune decine di anni nelle lotte in difesa dei territori minacciati dalla presenza di impianti nocivi e di aziende colluse con amministrazioni spesso corrotte. L'Associazione culturale "Amici dell'Inviolata" onlus è nata nel 1996, sull'onda di precedenti lotte territoriali nell'area di Guidonia Montecelio e Santa Lucia di Fonte Nuova ed in seguito all'istituzione del "Parco regionale naturale archeologico dell'Inviolata di Guidonia", nato nel giugno 1996 grazie a queste lotte. Dal 1998 sono presidente di quest'Associazione, di cui fanno parte anche insegnanti, archeologi, naturalisti del nostro territorio.
Quali impianti per la gestione dei rifiuti sono presenti nella zona dell'Inviolata di Guidonia Montecelio?
Inoltre, è presente, accanto alla discarica chiusa, un impianto per il trattamento meccanico biologico dei rifiuti, di proprietà dello stesso Gruppo Cerroni, attraverso l'affiliata Ambiente Guidonia srl, realizzato tra il 2014 ed il 2015, ma mai entrato in funzione a causa di problemi giudiziari. Tale TMB, autorizzato dalla Regione Lazio nel 2010, ha ricevuto una seconda AIA nel 2020, ma tutto l'iter è sotto ricorsi vari da parte delle Associazioni locali e dello stesso Comune di Guidonia Montecelio. La Città Metropolitana, capeggiata oggi dal sindaco Roberto Gualtieri, ha emesso il 20 luglio scorso un'Ordinanza per l'immediata apertura del TMB, ma anche questa disposizione ha sollevato proteste e ricorsi. Il problema dei rifiuti romani verrebbe, in tal modo, scaricato vigliaccamente sui comuni vicini come Albano e Guidonia, sicuramente molto più virtuosi della Capitale.
Tali impianti sono compresi nel Parco Regionale Archeologico Naturale dell'Inviolata? Può ricostruire la vicenda politica della modifica dei confini del Parco?
La vicenda della modifica del perimetro del Parco dell'Inviolata, nato nel 1996, prende le mosse dal 2002-2003, quando il Gruppo Cerroni e la Regione Lazio si accordano "privatamente" per la costruzione di un TMB accanto alla discarica dell'Inviolata ("a bocca di discarica", come si afferma nei documenti). Il proprietario dei terreni vicini allo sversatoio di rifiuti promette al Cerroni la vendita delle particelle interessate dal progetto, qualora la Regione modifichi il perimetro del Parco, enucleando tali particelle dall'area protetta. Ciò puntualmente avviene nel febbraio 2005, con una votazione del Consiglio regionale e la promessa viene mantenuta. La nuova perimetrazione non modifica però la legge istitutiva del Parco ma solo la sua rappresentazione grafica. La Regione – o, meglio, i suoi amministratori – rilascia poi nel 2010 l'AIA al nuovo impianto TMB, dando luogo ad una serie di contestazioni.
Come si sono sviluppate, le vicende giudiziarie di cui alle cronache, su tali impianti?
Sulla discarica dell'Inviolata c'è stato un processo terminato nel gennaio 2020 presso il Tribunale di Tivoli, col quale si è appurato che l'ultima AIA regionale, quella rilasciata nel 2009, era affetta da mancanza dell'obbligatorio parere paesaggistico rilasciato dalla Soprintendenza. Per questo motivo il giudice ha considerato abusivo l'ultimo invaso, il sesto, ed ordinato il ripristino dei luoghi. Dal 2014, inoltre, l'azienda cerroniana Eco Italia 87 srl è stata inserita nell'elenco delle società raggiunte da interdittiva antimafia.
Quali sono le prossime iniziative che avete in programma?
Insieme a
numerose altre Associazioni locali si è deciso non solo di continuare a seguire
le vicende giudiziarie ed il contrasto nelle aule di tribunale alle
Amministrazioni colluse, ma anche di rilanciare l'iniziativa sul territorio
accanto alla popolazione più sensibile a queste tematiche di tutela delle aree
preziose del nord-est romano. A luglio abbiamo organizzato due manifestazioni
contro l'ipotesi di apertura del TMB voluta dal Sindaco metropolitano.
Il 13 novembre poi, abbiamo svolto una Giornata di lotta e di proposta all'Inviolata, "impadronendoci" della piccola strada bianca che attraversa per oltre tre chilometri l'area protetta e percorrendola a piedi o in bicicletta, presentando un progetto di pista ciclopedonale. Accanto a noi, nella tutela di questo Parco pieno di beni archeologici, paesaggistici e naturalistici, abbiamo la Soprintendenza, l'Ente Parco, ma soprattutto i cittadini del nostro territorio.
Anna Ammanniti
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