sabato 10 dicembre 2022

Il Punto – Casamicciola, riflessioni a freddo su una tragedia annunciata


Il Punto – Casamicciola, riflessioni a freddo su una tragedia annunciata

Le tragedie diventano simboli di una giusta presa di coscienza di una situazione tragica. Per qualche giorno se ne parla, si prendono posizioni e poi si torna alla vita di ogni giorno.

Ora stiamo piangendo sulle vittime di Casamicciola e viene naturale pensare a una "calamità naturale". Ma quando usiamo quelle due parole stiamo solo mentendo a noi stessi, per cercare un alibi alle responsabilità dell'uomo che ha perso il suo rapporto con il paesaggio trasformando eventi con cui era possibile convivere, in tragedie, con l'effetto combinato del dissesto idrogeologico dovuto all'urbanizzazione selvaggia e abusiva e ai cambiamenti climatici.

Per la maggior parte dei cittadini si tratta di eventi lontani, che non saranno mai vissuti, ma la realtà è ben diversa. Guardiamoci intorno. Com'è cambiato il paesaggio che ci circonda e com'è stato gestito questo cambiamento? I fatti sono disarmanti. L'abuso edilizio è considerata una violazione minore, anzi, una furbata per ottenere quello che sarebbe più lungo complesso e costoso da fare regolarmente, ma ben pochi si scandalizzano assistendo a un cantiere abusivo o in difformità.

Anche la giurisprudenza lo ha di fatto declassato, andando a definirlo un "reato istantaneo a effetti permanenti" e in tal modo permettendo, con la prescrizione, di estinguere la maggior parte dei relativi procedimenti penali. Ma in realtà il problema si potrebbe facilmente risolvere anche amministrativamente con ordinanza di demolizione e, in caso fosse inottemperata, la demolizione in danno o l'acquisizione al patrimonio comunale.

Ma contemporaneamente è necessario anche dare maggior peso e forza agli strumenti urbanistici vigenti. In estrema sintesi: se il Piano Regolatore del Comune prevede una inedificabilità, tale deve restare. Permanentemente, senza possibilità di variante, magari fatta proprio per "sanare" situazioni "di fatto".

Non pensiamo che questi siano problemi relegati a piccole realtà lontane. L'abusivismo lo viviamo ovunque sul territorio Italiano, come quotidianamente assistiamo a varianti che stravolgono il paesaggio adeguandolo alla urbanizzazione selvaggia, invece di combatterla. E quello che può sembrare un piccolo abuso in zona agricola, può amplificare il dissesto idrogeologico, con conseguenze irreparabili.

Evelino Marchionne

 

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