venerdì 4 novembre 2022

Giorno dell’Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate


Giorno dell’Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate

Questa mattina, 4 novembre 2022, presso il Piazzale della Villa Comunale di Frosinone, verrà celebrata, alla presenza delle autorità civili, religiose e militari della provincia, la ricorrenza del “Giorno dell’Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate”.

Alle ore 9.30, dopo gli onori al Prefetto, dott. Ernesto Liguori e al Comandante del Presidio Militare Col. Pil. Marco Boveri, sarà deposta una corona d’alloro in memoria dei caduti. Verrà poi data lettura dei messaggi del Presidente della Repubblica e del Ministro della Difesa. Saranno quindi consegnate la Medaglia d’argento al Merito Civile al Comune di Santopadre concessa dal Capo dello Stato e quattro onorificenze “Al Merito della Repubblica Italiana” conferite a cittadini residenti nella Provincia di Frosinone per benemerenze acquisite in vari campi di attività. Nella villa comunale sarà allestita una mostra statica con apporti da parte delle FF.AA., delle Forze dell’Ordine, dei Vigili del Fuoco e della Croce Rossa Italiana. Inoltre, alle ore 11.30, presso l’Auditorium del Conservatorio “Licinio Refice” di Frosinone si terrà la “conferenza-spettacolo” intitolata “L’inno svelato – Chiacchierata assai briosa su “Il Canto degli Italiani”, a cura dello studioso ed esperto di comunicazione istituzionale dott. Michele D’Andrea, alla quale parteciperanno studenti delle scuole superiori.

Elenco dei nominativi degli insigniti:Col. Dott. Alfonso PANNONE Comandante Provinciale dei Carabinieri di FrosinoneUfficiale”; Dott.ssa Maria Gabriella CALENDACavaliere”; Col. Francesco DE GASPERISCavaliere”; Sig.ra Giuseppina PRILICavaliere

 


L’anno scorso le celebrazioni per il Giorno dell’Unità nazionale e Giornata delle Forze armate si sono intrecciate con il centenario della tumulazione del Milite ignoto all’Altare della Patria. Nel 1921 quell’evento unì il Paese dopo il Primo Conflitto Mondiale. Oggi ci ricorda il valore dell’unità nazionale e il contributo imprescindibile della Difesa per il bene dell’Italia. Erano le 12:00 del 4 novembre 1918, quando il comandante supremo dell’Esercito italiano, il generale Armando Vittorio Diaz, rilasciava il bollettino di guerra n. 1268, meglio conosciuto come bollettino della vittoria: “L’Esercito austro-ungarico è annientato”. Qualche anno dopo, nel 1922, la data fu dichiarata Festa nazionale, Giorno dell’Unità nazionale e Giornata delle Forze armate.

Da allora il 4 novembre ricorda il valore della Difesa nazionale. Poche ore prima di quel bollettino di mezzogiorno, nella serata del 3 novembre 1918, presso la villa del conte Vettor Giusti del Giardino, nei pressi di Padova e meglio conosciuta come Villa Giusti, il comandante del VI Corpo d’armata austro-ungarico Weber von Webenau sottoscriveva le clausole dell’armistizio imposte dal maresciallo generale del Regno Pietro Badoglio. Nel frattempo, le truppe italiane avevano fatto il loro ingresso nei territori di Trento e Trieste, ultimo atto della controffensiva di Vittorio Veneto iniziata il 24 ottobre e possibile solo grazie alla strenua difesa che l’anno prima aveva fermato l’esercito austro-ungarico sul Piave e su Monte Grappa. Ad ottobre del 1917, infatti, l’attenuazione dell’impegno bellico della Russia, totalmente assorta nella rivoluzione bolscevica, aveva permesso all’impero austro-ungarico di potenziare lo sforzo sul fronte meridionale, penetrando le difese italiane in quella che viene ricordata come disfatta di Caporetto.


Nonostante la sonora sconfitta, il cambio al vertice militare tra i generali Cadorna e Diaz e la rapida riorganizzazione delle Forze permise di fermare l’avanzata nemica proprio sul Piave. Da lì parti la controffensiva italiana nel 1918, non prima di aver resistito all’offensiva Solstizio con cui, nel giugno dello stesso anno, l’esercito austro-ungarico aveva cercato di fare nuovamente breccia nelle linee difensive italiane. Il 24 ottobre, alle 03:00 del mattino, con il fuoco d’artiglieria della IV armata del generale Giardino nel settore Grappa, partiva proprio dal Piave l’offensiva italiana diretta a Vittorio Veneto e destinata a portare i nostri miliari fin dentro Trento e Trieste, costringendo a Villa Giusti i rappresentati austro-ungarici ad accettare, dopo tre giorni di negoziati, le condizioni imposte dalle controparti italiane. Qualche giorno dopo, l’11 novembre, in un vagone ferroviario a Rethondes nella Francia settentrionale, fu l’impero tedesco a firmare l’armistizio con le potenze Alleate. La Grande guerra era finita, e l’Italia aveva vinto. Se per tutti era finita la Prima guerra mondiale, per il nostro Paese era terminata la quarta guerra di indipendenza, quella che aveva permesso di conquistare le terre irredente di Trento e Trieste.

Fu il re Vittorio Emanuele III, con il regio decreto 1354 del 23 ottobre 1922, a stabilire che “il giorno 4 novembre, anniversario della nostra vittoria, è dichiarato festa nazionale”. Già un anno prima intanto, il 4 novembre 1921, era avvenuta la solenne tumulazione del milite ignoto presso l’Altare della Patria, luogo presso cui ancora oggi si reca a rendere omaggio il presidente della Repubblica. Fu possibile grazie alla legge dell’11 agosto 1921, approvata “per la sepoltura in Roma, sull’Altare della Patria, della salma di un soldato ignoto caduto in guerra”, al fine di onorare i sacrifici e gli eroismi della collettività nazionale nella salma di un soldato sconosciuto.

Da quel lontano 1922, si celebra il 4 novembre il Giorno dell’Unità nazionale e la Giornata delle Forze armate, festività che ha attraversato tutte le fasi della storia italiana dal primo dopo guerra. Celebrata con forti tinte nazionaliste durante il ventennio fascista e quasi dimenticata dopo la Seconda guerra mondiale, tale festività è stata ridimensionata negli anni 70 secondo uno spirito di risparmio che la rese “festa mobile”. È stato nei primi anni 2000 il presidente Carlo Azeglio Ciampi a ridare lustro a questa giornata carica di valore simbolico ed emotivo. Pur nel ripudio della guerra quale strumento di offesa, non si può non ricordare tutti coloro che hanno sacrificato la vita per l’ideale di Patria e di attaccamento al dovere.

“Festa dell’Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate, un inscindibile legame di valori, profondamente radicati nella coscienza popolare e negli ordinamenti democratici” (F. Cossiga)

Anna Ammanniti 

 

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