Anzio e Nettuno – Il Consiglio dei Ministri scioglie i comuni per infiltrazioni mafiose
Il Consiglio dei Ministri ha deciso di sciogliere per infiltrazioni mafiose i Comuni di Anzio e Nettuno. La decisione è stata presa a seguito dell’operazione Tritone che ha portato all’arresto di 65 persone.
Dopo l’operazione il Prefetto aveva nominato due commissioni d’accesso per entrambi i Comuni, che hanno lavorato con una proroga fino allo scorso mese di ottobre. Lo scorso 5 novembre la relazione è stata inviata agli organi competenti e ieri sera è stata presa la decisione. Le motivazioni sono attese nei prossimi giorni.
Di seguito il comunicato stampa de “La Rete No bavaglio”, il “Coordinamento Antimafia Anzio e Nettuno" e” Reti di Giustizia”, promotori di una marcia per la legalità prevista per il 3 dicembre.
“Sciolte le amministrazioni comunali di Anzio e Nettuno per mafia ora tocca ai cittadini guidare il cambiamento. Il 3 dicembre in marcia per diritti, giustizia sociale, lavoro e libera informazione: questa è la vera legalità.
Nella giornata di ieri i Comuni di Anzio e Nettuno sono stati sciolti per infiltrazione mafiosa. A 9 mesi dall’operazione Tritone le indagini svolte dalle commissioni d’inchiesta hanno portato il consiglio dei ministri a prendere questa decisione. Un epilogo previsto ma non scontato e che restituisce ai cittadini la fiducia nelle istituzioni perché le mafie non sono invincibili. Il lavoro portato avanti dalle commissioni è stato costantemente seguito dalla società civile, dalla stampa e dalle associazioni che non hanno mai smesso in questi mesi di sensibilizzare sulla presenza della criminalità in questi territori, presenza ora accertata anche nei comuni e non solo nelle strade.Per Anzio e Nettuno terre di mafia oggi si apre un nuovo capitolo perché si riparte dalla legalità.
«Adesso che le Forze dell'Ordine e la Magistratura hanno fatto con impegno e serietà il loro dovere, tocca ai cittadini di Anzio e Nettuno impegnarsi in prima persona per completare l'opera e liberarci dalla cultura mafiosa diffusa nel territorio» - commenta Fabrizio Marras di Reti di Giustizia.
«Da anni denunciamo le criticità e le pressioni mafiose anche nei confronti dei comuni. Ringraziamo la Dda di Roma e i carabinieri del nucleo investigativo di Roma» - dichiara Edoardo Levantini del coordinamento antimafia Anzio e Nettuno.
«Mi auguro che la società civile possa ripartire da quanto è accaduto per sviluppare i giusti anticorpi contro i Clan. E anche se oggi è un giorno triste per queste due città oltraggiate dalla malapolitica e dalla mafia è anche un giorno di rinascita per i comuni di Anzio e Nettuno che si sono visti restituire con questa decisione la loro dignità» - conclude la giornalista Linda Di Benedetto della Rete No Bavagli.
La Rete No bavaglio, il Coordinamento Antimafia Anzio e Nettuno e Reti di Giustizia saranno al fianco dei cittadini il prossimo 3 dicembre in una marcia per la legalità che partirà dal commissariato di Anzio fino a Nettuno in via Livatino dove è avvenuto l’ultima sparatoria per droga.”
Anna Ammanniti
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