martedì 29 novembre 2022

Anagni - Giovane picchiato in pieno centro storico, oltre il danno anche la beffa!


Anagni - Giovane picchiato in pieno centro storico, oltre il danno anche la beffa!

Una triste storia, nella quale sono coinvolti un giovane e la sua famiglia. Da tempo vivono nella paura e nelle minacce: “Dammi i soldi … “una frase che riecheggia nelle loro menti. All’ennesimo diniego della famiglia è seguito il pestaggio del giovane.

Mercoledì scorso erano circa le ore 14 quando il giovane transitava in via dello Spizzone e a Porta San Francesco il traffico si è bloccato. All’improvviso il tizio della richiesta dei soldi gli ha aperto lo sportello della macchina, lo ha tirato fuori e lo ha picchiato. Il giovane è stato aiutato dai titolari di una attività lì vicino. Il ragazzo è stato portato di corsa all’ospedale Spaziani di Frosinone, per lui 20 giorni di prognosi. La famiglia ha presentato denuncia e neanche il tempo di uscire dalla caserma che il tizio avrebbe di nuovo chiesto una cospicua somma di denaro. La famiglia quindi stremata dalla paura e dalle minacce decide di dare questi soldi. Intanto i Carabinieri della Compagnia di Anagni grazie alla meticolosa attività di controllo messa in campo quotidianamente per la sicurezza della città, subito dopo la consegna del denaro, fermano il tizio e lo arrestano. Ora la questione è al vaglio degli inquirenti e del giudice, la questione sarà dibattuta in tribunale.

La famiglia vuole smentire tutte le chiacchiere fatte intorno a questa storia. Il figlio non aveva nessuna somma da restituire all’arrestato e anche questo fatto sarà giudicato dal giudice in tribunale. Si sarebbero aspettati solidarietà nei confronti di un ragazzo pestato a sangue e vittima di continue minacce, di cui sarà sempre il giudice ad accertarne le dinamiche. Invece sulla stampa e sui social sono stati profusi giudizi senza conoscere i fatti. Gli avvocati dell’arrestato hanno dato la loro versione del fatto, il legale della famiglia, l’avv. Claudia Pellegrino smentisce categoricamente che il suo assistito avesse somme da restituire al soggetto e la dichiarazione dello stesso non corrisponde al vero “in quanto la famiglia da me rappresentata non ha mai avuto alcun affare e alcun contratto di alcuna natura con l’estorsore.”

Chi pensa di aver subito un torto presenta querela, la violenza non è mai giustificata. 

Anna Ammanniti  

 

 

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