lunedì 12 dicembre 2022

Anagni - Brani di storia: elezione di papa Alessandro IV, racconta Nello Di Giulio


Anagni - Brani di storia: elezione di papa Alessandro IV, racconta Nello Di Giulio

Era, come oggi, il 12 dicembre del 1254 quando a Napoli, dopo quattro giorni di conclave, veniva eletto papa l'anagnino Rainaldo Conti, già canonico della nostra Cattedrale e arcivescovo di Ostia e di Velletri.

Il neo papa, assunto il nome di Alessandro IV, tornò  per lunghi periodi ad Anagni dove fu, tra l'altro, a consacrare la Cripta del Duomo con l'altare di San Magno e Santa Secondina e concedere indulgenza di un anno e quaranta giorni a coloro che avessero visitato nell'occasione il sacro luogo.

Nello Di Giulio
 Anche se da molti ricordato soprattutto per la canonizzazione in Anagni di Santa Chiara (25 settembre 1255) e il deciso sostegno al francescanesimo, a lui si deve la particolare incidenza in Anagni dell'Ordine domenicano, da cui trae denominazione il nostro colle San Domenico (quartiere San Paolo), nonché l'intenso rapporto della città con San Tommaso d'Aquino e la nascita del primo ospedale di San Giacomo e Santa Lucia al di fuori dalle mura cittadine.

Anche Bonaventura da Bagnoregio (San Bonaventura) viene in quegli anni ad Anagni e in suo onore verrà costruita una piccola chiesa, edificio ancora esistente su Colle Poria, tanto caro al Maestro Giovanni Colacicchi.

Ma papa Alessandro IV è ricordato alla grande storia soprattutto nel continuare la drastica avversione contro la dinastia sveva e la presenza araba nella penisola italica, tollerata e coltivata dal sovrano Federico II di Svevia. Alla morte di Federico II, con cui ebbe un tiepido rapporto, Alessandro IV continuò ad usare pesantemente l'arma della scomunica politica e dell'interdetto, già utilizzata da papa Gregorio IX contro la dinastia del defunto Stupor Mundi.

Sua la bolla Pia Matris (1255) contro il principe Manfredi (successore di Federico II) e il popolo musulmano della città di Lucera (la città a forte concentrazione araba) incoraggiando una decisiva crociata per la sua distruzione.

La storia racconta di dispersioni e stragi in molte città della Puglia che culmineranno, sotto il pontificato di Bonifacio VIII, con il totale azzeramento della città di Lucera (assalto di Carlo II d'Angiò 15 agosto 1300) che scomparirà per un lungo tempo dalla geografia politica dell'Italia meridionale.

Un filo grigio antisvevo unisce, così, papa Alessandro IV a altri due papi anagnini Gregorio IX (suo zio) e il successivo Bonifacio VIII della potente famiglia Cajetani. Alessandro IV è particolarmente ricordato a Viterbo dove ebbe a trasferire la sua sede papale e, tra l'altro, a riesumare il corpo di Santa Rosa dando impulso alla sua profonda venerazione e ai grandi festeggiamenti che si rinnovano il 4 settembre di ogni anno. Le spoglie di questo terzo papà anagnino riposano nella Cattedrale di San Lorenzo in Viterbo.

Nello Di Giulio

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