Anagni - Brani di storia: elezione di papa Alessandro
IV, racconta Nello Di Giulio
Era, come oggi, il 12 dicembre del 1254 quando a Napoli, dopo quattro giorni di conclave, veniva eletto papa l'anagnino Rainaldo Conti, già canonico della nostra Cattedrale e arcivescovo di Ostia e di Velletri.
Il neo papa, assunto il nome di Alessandro IV, tornò per lunghi periodi
ad Anagni dove fu, tra l'altro, a consacrare la Cripta del Duomo con l'altare
di San Magno e Santa Secondina e concedere indulgenza di un anno e quaranta giorni
a coloro che avessero visitato nell'occasione il sacro luogo.
Nello Di Giulio |
Anche Bonaventura da Bagnoregio (San Bonaventura)
viene in quegli anni ad Anagni e in suo onore verrà costruita una piccola chiesa, edificio ancora esistente su Colle Poria, tanto caro al Maestro
Giovanni Colacicchi.
Ma papa Alessandro IV è ricordato alla grande storia soprattutto nel continuare
la drastica avversione contro la dinastia sveva e la presenza araba nella
penisola italica, tollerata e coltivata dal sovrano Federico II di Svevia. Alla morte di Federico II, con cui ebbe un tiepido rapporto, Alessandro IV
continuò ad usare pesantemente l'arma della scomunica politica e
dell'interdetto, già utilizzata da papa Gregorio IX contro la dinastia del
defunto Stupor Mundi.
Sua la bolla Pia Matris (1255) contro il principe Manfredi (successore
di Federico II) e il popolo musulmano della città di Lucera (la città a forte
concentrazione araba) incoraggiando una decisiva crociata per la sua
distruzione.
La storia racconta di dispersioni e stragi in molte città della Puglia che culmineranno, sotto il pontificato di Bonifacio VIII, con il totale azzeramento della città di Lucera (assalto di Carlo II d'Angiò 15 agosto 1300) che scomparirà per un lungo tempo dalla geografia politica dell'Italia meridionale.
Un filo grigio antisvevo unisce, così, papa Alessandro IV a altri due papi anagnini Gregorio IX (suo zio) e il successivo Bonifacio VIII della potente famiglia Cajetani. Alessandro IV è particolarmente ricordato a Viterbo dove ebbe a trasferire la sua sede papale e, tra l'altro, a riesumare il corpo di Santa Rosa dando impulso alla sua profonda venerazione e ai grandi festeggiamenti che si rinnovano il 4 settembre di ogni anno. Le spoglie di questo terzo papà anagnino riposano nella Cattedrale di San Lorenzo in Viterbo.
Nello Di Giulio
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